La farmacia si trova di fronte a molteplici sfide. La legge 124/2017 ha cambiato radicalmente il mercato, portando alla nascita di catene strutturate laddove prima regnava la frammentazione. Questo ha indubbiamente aumentato la pressione competitiva e spesso anche promozionale. Ma non è finita. A questo si aggiunge la difficoltà per il singolo imprenditore a governare il concetto di omnicanalità, che rappresenta indubbiamente un’opportunità per coloro che detengono competenze digitali ma può essere un limite per coloro che invece hanno un approccio più tradizionale. Nonché le difficoltà che derivano dal ricambio generazionale, che per molte realtà familiari resta uno scoglio da superare. Con queste premesse è facile comprendere come il retail stia attraversando una fase di cambiamento. Ebbene, proprio in questo contesto complesso la dermocosmesi può rappresentare una grande opportunità: per qualificare la farmacia come luogo del benessere della persona a tuttotondo, per consolidare l’immagine di autorevolezza del farmacista e del personale che lavora con lui, per fidelizzare la clientela sviluppando un rapporto che va oltre la semplice vendita di un prodotto e, non da ultimo, per recuperare marginalità. Aspetto che, in un contesto così sfidante, non è da poco. La dermocosmesi, infine, può essere un’opportunità per motivare il proprio personale a reinventarsi o ad abbracciare un nuovo progetto sfidante ma certamente gratificante. Il ruolo di B Bellezza e benessere in farmacia? Accompagnare farmacie e industrie dermocosmetiche in questo processo di cambiamento, offrendo loro spunti di riflessione, momenti di confronto e occasioni di dialogo che permettano di rendere la farmacia ancora più forte, ancora più autorevole, ancora più al servizio dei consumatori.
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