“Nel momento in cui il farmacista o l’addetto alla vendita rilevano che la pelle ha tendenza acneica, è fondamentale che consiglino al paziente di rivolgersi allo specialista affinché possa essere guidato nel percorso diagnostico, così da indagare le problematiche e iniziare una terapia, farmacologica o meno. Spesso i pazienti entrano in farmacia con delle problematiche che non sono risolvibili semplicemente con un prodotto. Per questo è importante che, nell’interesse del benessere dei pazienti, farmacisti e addetti alla vendita rimandino allo specialista per visite dermatologiche, di persona o da remoto. Con questa premessa, penso che farmacisti e addetti alla vendita possano essere molto importanti nel dare indicazioni sulle modalità di applicazione e sull’utilizzo dei prodotti, sia in termini di gestualità sia di quantità di trattamento da erogare”. È quanto ci racconta la dottoressa Ines Mordente – medico chirurgo, specialista in Dermatologia e Venereologia e specializzata in Acne, Dermatologia estetica, Terapie esiti cicatriziali e macchie – alla quale abbiamo chiesto in che modo il farmacista e l’addetto alla vendita di dermocosmesi possono approcciare un cliente/paziente con acne.
Che consigli darebbe a farmacisti e addetti alla vendita per interfacciarsi con persone con acne?
Non essendo dei medici, consiglierei loro di utilizzare nei confronti del consumatore un linguaggio che non indugi sul concetto di patologia. Soprattutto nel caso di giovani, il fatto di utilizzare un termine “pesante” come acne può generare ansia. Meglio avere un approccio delicato nei confronti di persone che potrebbero vivere la patologia, anche se oggettivamente lieve, in maniera importante. Meglio parlare di pelle a tendenza acneica. Per quanto riguarda il tipo di supporto che possono offrire, i farmacisti e gli addetti alla vendita possono consigliare l’utilizzo di protocolli che abbiano degli attivi seboregolatori, stick Sos a uso localizzato in grado di lenire l’infiammazione e ridurre il brufoli, anche per ovviare all’abitudine di schiacciare la pelle già infiammata. Sconsigliando, invece, l’utilizzo di idratanti generici e di prodotti come il latte detergente.
Quali sono i prodotti adatti per la detersione?
È necessario utilizzare dei saponi seboregolatori. Penso che farmacisti e addetti alla vendita possano svolgere un ruolo fondamentale nell’insegnare ai consumatori con pelle a tendenza acneica che la detersione deve essere effettuata in modo accurato, mattina e sera, con dei massaggi circolari sul viso della durata di non più di 10/15 secondi perché questa tipologia di prodotti tende a seccare la pelle. È importante anche spiegare come applicare i prodotti, evitando cioè le zone più sensibili del viso come gli occhi e le labbra, e in quale quantità. Spesso, infatti, si tende a esagerare con il prodotto o al contrario a non utilizzarne abbastanza. È sufficiente una quantità di trattamento che non sia superiore a una lenticchia per area del viso (fronte, guance e mento/naso).
Per quanto riguarda invece la protezione solare?
È bene proteggere la pelle tutto l’anno perché questo aiuta a prevenire l’infiammazione. Magari in inverno si possono consigliare degli spray leggeri da applicare sul trucco, mentre in estate si può optare per delle creme protettive con attivi specifici non comedogenici e seboregolatori, oil free e mat control.
E il make up?
Il make up deve essere assolutamente acquistato in farmacia. Dobbiamo evitare che i consumatori siano indotti all’acquisto compulsivo di brand che non sono adatti alla loro pelle, solo perché ne hanno sentito parlare o ne hanno letto sui social. I farmacisti possono fare un lavoro di educazione e aiutare i più giovani a distinguere le informazioni corrette da quelle che non lo sono.
E se invece a soffrire di acne è una persona matura?
In molti casi l’acne è causata dallo stress, tant’è che spesso si parla di acne dei manager perché causata da una produzione in eccesso di ormoni da stress, appunto, come cortisolo e prolattina. Spesso, poi, per motivi lavorativi queste persone trascorrono tanto tempo davanti al PC, quindi sono sottoposte a luce blu, oppure senza rendersene conto si toccano spesso il viso stressando le infiammazioni e quindi inducendo delle manifestazioni più importanti. In questo caso il farmacista e l’addetto alla vendita possono cercare di capire qual è la causa dell’acne e proporre per esempio una protezione dalla luce blu, oppure consigliare una beauty routine che aiuti il consumatore a rilassarsi e dedicare del tempo per sé. Anche la mancanza di sonno può influire sull’acne: è fondamentale dormire almeno 7 ore di seguito senza interruzioni per ridurre la quantità di stress prodotta durante il giorno.
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