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Catrice al fianco delle donne

Catrice al fianco delle donne

Catrice al fianco delle donne. Il 25 novembre, in concomitanza con la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della violenza sulle donne, Catrice, di cosnova Beauty, si è schierato al fianco delle donne con l’iniziativa “Un rossetto rosso Merini” e ha raccontato alcune delle storie raccolte dal progetto “Il Petalo Bianco”. “Il petalo bianco” è uno sportello gratuito nazionale di accoglienza e consulenza psicologica dedicato alle donne e ragazze vittime di discriminazioni, abusi e violenze, accessibile in presenza e online. Lo sportello “Il Petalo Bianco” è realizzato da Catrice in collaborazione con l’associazione FAREXBENE e lo store dm di Via Vittor Pisani 10 a Milano. Ad oggi sono già ventisei le storie di donne e ragazze vittime di abusi e violenze che hanno visto la loro richiesta di aiuto accolta e supportata. Alcune di queste testimonianze sono state presentate ieri alla presenza di Donatella Massimilla, direttrice artistica del Festival A Casa di Alda Merini che ha ospitato l’evento, Bice Gargiuolo del CSR team cosnova Italia, Giusy Laganà, Direttrice di FARE X BENE e l’attivista simbolo della lotta alla violenza sulle donne e ambasciatrice di FARE X BENE, Valentina Pitzalis.

“Un rossetto rosso Merini” si è svolto all’interno de Il Festival A Casa di Alda Merini. Il Festival sposa i temi dell’inclusività, dell’empowerment femminile e dei più fragili, celebra la bellezza e la magia del diverso, l’arte e il teatro in grado di trasformarci come il make-up, ed ha molto in comune con la filosofia e i valori di cosnova Italia e Catrice. Diretto dal CETEC, a 15 anni dalla scomparsa della poetessa dei Navigli, include performance e presentazioni di artisti, amici, musicisti e performer che in nome della poesia e del teatro come scena di azione sociale, della musica come ricerca e sperimentazione, della letteratura come passione, trovano “Casa”.

Durante l’evento è stato donato a tutte le donne il Rossetto Shine Bomb 090 di Catrice e una matita labbra sotto il claim “Non sono una donna addomesticabile”, creato per ricordare quanto un segno poetico e femminile può aiutare a superare sofferenze subite trasformandole, come scriveva Alda Merini, in sorrisi e nuove speranze.

La storia di Sara: Sara era una giovane donna di 28 anni, trasferitasi a Milano per inseguire i suoi sogni di un futuro artistico nel campo della moda. Aveva trovato una stanza in affitto in un appartamento condiviso con altri inquilini, tra cui un uomo, Luca, che abitava nella stanza accanto. All’inizio, lui sembrava un semplice vicino di casa, gentile e disponibile, ma con il passare del tempo il suo comportamento iniziò a cambiare, trasformandosi in una presenza inquietante.

La storia di Anna. Anna, una donna forte ma segnata da anni di sofferenza. Fin dall’inizio della sua relazione con Marco, architetto, uomo di mezza età separato con due figli sembrava tutto perfetto: lui era affascinante, protettivo e sembrava tenerci molto a lei. Tuttavia, col passare del tempo, le cose cominciarono a cambiare. Quello che all’inizio sembrava essere amore, si trasformò in controllo e possesso costante.

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