Cosa si aspetta la Gen Z dai retailer? La GenZ, ovvero i consumatori di età compresa tra i 14 e i 29 anni, sono al centro dell’ultima indagine di Retail Institute Italy e Ipsos Italia, “La GenZ e i Retailer”, presentata a Cernobbio in occasione della XIII edizione del Retail executive summit. La ricerca, che approfondisce la relazione tra i giovani e la distribuzione italiana, analizza in particolare cinque settori: alimentare, cura della persona, abbigliamento, tecnologia e ristorazione. Si tratta di 9,5 milioni di persone in Italia, che tra 10 anni avranno tra i 24 e i 39 anni e saranno la parte più dinamica dei clienti del commercio. Sono i primi nativi digitali, iperconnessi e alla costante ricerca di un equilibrio tra realtà digitale e mondo fisico. Sono attenti ai propri acquisti non solo a livello di budget ma anche per l’impatto generato. Si tratta di 9,5 milioni di persone in Italia, che tra 10 anni avranno tra i 24 e i 39 anni e saranno la parte più dinamica dei clienti del commercio. La ricerca evidenzia tre bisogni specifici di questo target, primo fra tutti la necessità di essere guidati in un contesto saturo di informazioni: il negozio fisico, infatti, conserva il suo ruolo cruciale come canale informativo e resta fondamentale per la scoperta di nuovi prodotti. A convincere sono, in particolare, gli store fisici dedicati alla cura della persona, dove ad acquistare è il 57% dei giovani. E non perde di importanza nemmeno il passaparola, declinato, però, secondo le modalità dell’era dei social media e quindi spesso legato ai consigli di influencer o celebrità. Quindi, quali le sfide per i retailer? Essere una guida affidabile «on-life» nell’era dell’iper-informazione con: contenuti curati, concreti trasparenti; personale in negozio formato; e rapporto di fiducia. Dimostrare valore aggiunto in un mercato che tende all’omologazione con: esperienze uniche, prodotti esclusivi; servizi dedicati; e dare risalto al valore: Adattarsi alle diverse esigenze di una generazione eterogenea con: soluzioni personalizzate; programmi dedicati; esperienza d’acquisto fluida; e valutare esigenze di genere e background culturale. Il tutto per sorprendere e coinvolgere un pubblico, che è iper- stimolato.
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