Secondo la ricerca Rome Business School “La contraffazione nel contesto economico attuale. I principali strumenti a tutela del Made in Italy” (a cura di Valerio Mancini, Direttore del Rome Business School Research Center, e di Fabio Guglietta, CEO di BiT256) che analizza le caratteristiche del fenomeno della contraffazione e i settori più colpiti, il fatturato in Italia supera i 30 miliardi di euro con un incremento del 48% per l’abbigliamento (che resta il settore più esposto con un valore della produzione di 2,2 miliardi di euro, pari al 32,5% del totale); del 307% per le calzature; e superiore al 90% per le apparecchiature elettriche e informatiche (con un valore della produzione di 1 miliardo di euro). Per quanto riguarda il trend di mercato illecito del beauty è complessivamente in calo. In particolare: la categoria della profumeria e cosmetica è al 9° posto su 15 tra i beni più contraffatti importati dall’estero e venduti in Italia. In particolare, nel 2009 il valore stimato era di 40.600 euro; nel 2010 ha raggiunto il picco di 100.887 euro e poi è andato via via diminuendo. Nel 2018 era pari a 7.400 euro e nel 2019 a 3.400 euro (variazione 2018-2019 del -55,39%). Nel 2019 sono stati sequestrati 360.509 pezzi; nel 2018, 783.139 pezzi (variazione 2018-2019 del -53,97%).
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