“L’Italia è un mercato molto importante e strategico. Lo è nella moda e anche nella bellezza: è un mercato che è fonte di ispirazione e di creatività la cui influenza va ben oltre i confini. È un Paese in cui L’Oréal crede e investe in modo significativo. Non a caso nel nostro portafoglio brand sono presenti dei marchi italiani fantastici come Armani, Diesel, Prada e Valentino. Abbiamo gli strumenti e il potenziale per rafforzare la nostra leadership e per sfruttare le sue ampie opportunità di crescita”. Con queste parole Emmanuel Goulin, presidente e amministratore delegato di L’Oréal Italia, spiega il ruolo dell’Italia nella strategia del Gruppo ma soprattutto anticipa una delle priorità del suo mandato: creare valore per il mercato, perché “penso che sia fondamentale come leader, insieme agli stakeholder e a tutti i rivenditori, far crescere il mercato italiano della bellezza sfruttandone appieno il potenziale”.
È appena stato nominato presidente e amministratore delegato di L’Oréal Italia, dopo poco meno di un anno alla guida di L’Oréal Luxe Italia. Qual è il bilancio di questi primi mesi in Italia, prima a capo della divisione lusso e oggi di tutta la filiale?
Questo periodo mi ha dato l’opportunità di andare a fondo nella realtà del mercato italiano e di rivedere l’obiettivo strategico della divisione Luxe intorno a tre concetti: valore, impatto e senso. Con valore intendo che dobbiamo garantire la creazione di valore in tutto ciò che facciamo. Impatto sta a indicare che stiamo influenzando positivamente il business eliminando tutto ciò che è secondario e non è funzionale alla crescita. Infine, senso significa che dobbiamo dare un senso alle performance e al coinvolgimento del team. I risultati finora sono positivi perché la divisione lusso ha registrato un ottimo inizio d’anno. Stiamo guadagnando quote di mercato e, a oggi, siamo uno dei gruppi in più rapida crescita nel panel di Npd. L’incremento è stato trainato dalle fragranze, in particolare da quelle femminili – come La Vie Est Belle di Lancôme, Sì di Armani, Libre di Ysl e Alien di Mugler – che hanno performato molto bene in occasione della festa della mamma. Anche il makeup, pur restando ancora lontano dal livello pre pandemia, si sta riprendendo. Il rallentamento del resto, è stato una diretta conseguenza delle normative in tema di emergenza sanitaria in quanto in Italia indossiamo ancora la mascherina. In altre parti del mondo vediamo che il trucco si sta riprendendo velocemente laddove non sussiste più l’obbligo di indossare dispositivi di protezione. In generale, sono molto felice dei risultati conseguiti finora dalla divisione Luxe.
E per quanto riguarda L’Oréal Italia?
Sono onorato di prendere il timone di questa filiale e per di più in un momento in cui l’attività sta andando bene in tutte le quattro divisioni.
Quanto rappresentano le varie divisioni nel business di L’Oréal Italia?
Il 2021 è stato un anno molto importante nel mondo per il gruppo L’Oréal perché per la prima volta in assoluto la divisione Luxe è diventata la prima a livello globale, superando quella Consumer Products (che comprende i prodotti distribuiti attraverso il canale mass market, ndr) che ha sempre detenuto questo primato. È stato un cambiamento importante. In Italia la situazione è diversa: la prima divisione resta quella mass market, seguita da Luxe, Active Cosmetics (canale farmacia, ndr) e Professional Products (saloni ecc.). Per questo ritengo che ci sia un forte potenziale di crescita per il business selettivo, in particolare in Italia. (…)
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