Una piccola pianta dai fiori bianchi profumatissimi, piccoli frutti che da verdi diventano arancioni, troppo amari per essere consumati freschi, diventano però prelibati canditi, utilizzati come estratti nelle marmellate e nei dolci. Tutto questo è il chinotto, un agrume diventato simbolo della città di Savona, arrivato lì dalla Cina nel 1500. Nei suoi dintorni impervi, tra la sottile striscia costiera e le montagne che si innalzano alle spalle, grazie al microclima della Riviera di Ponente tra Varazze e Finale Ligure, ha trovato la sua dimora ideale. Marco Abaton, profumiere e “papà” onorario dei chinotti di Savona, nonché anima dietro al Presidio Slow Food del chinotto di Savona e di Chinotto in Rete, la rete che riunisce e consorzia i produttori di specialità al chinotto di Savona, ha presentato ieri sera l’ultima sua creatura profumata, Fior di Chinotto, la terza fragranza dopo Chinotto Dark e Chinotto Gourmand. Data la scarsità di produzione, a ogni fiore corrisponde un prezioso frutto, la fragranza è disponibile in una tiratura limitata di soli 1000 esemplari. Disponibile per ora come eau de toilette arriverà poi anche un eau de parfum. La distribuzione della fragranza è riservata alle profumerie tradizionali e di nicchia, canale ideale per questa tipologia di prodotto.
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