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Il pensiero laterale

Partiamo da alcuni dati. Il beauty è amato dai consumatori italiani. I siti e-commerce delle catene continuano ad accrescere il proprio giro d’affari. Le aziende di cosmetica hanno continuato a investire, sviluppando strategie di comunicazione che hanno nel punto vendita il proprio focus. E i retailer, quelli più illuminati, hanno aperto nuovi negozi, rinnovato i layout, ampliato la proposta. Eppure il canale soffre di un calo di traffico sui punti vendita. Cambiamo il nostro punto di vista. Quali sono i talenti del selettivo? Tra i tanti che possiamo elencare, vogliamo citarne uno: la capacità di sviluppare delle partnership industria-distribuzione strategiche. È su questo presupposto che, negli ultimi anni, sono stati aperti alcuni punti vendita monomarca in collaborazione tra retail e aziende cosmetiche. I primi ci hanno messo la propria expertise, i propri muri (in molti casi) e la propria competenza. I secondi il brand e la comunicazione a supporto, la formazione e tutte le informazioni e risorse che derivano dal fatto di essere una multinazionale. Questo è l’unico modo per abbattere i confini e i limiti del selettivo? È vero, al momento non abbiamo fatto altre esperienze, ma siamo sicuri che ci siano altri e nuovi modi per il retail e le aziende cosmetiche di dialogare e offrire valore al consumatore finale. Il modo per trovarli? Uscire dagli schemi e abbandonare i preconcetti, a tutto vantaggio del mercato.

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