Si è tenuta ieri sera, presso Palazzo Mezzanotte a Milano, la trentesima edizione del premio Internazionale di Accademia del Profumo, un anniversario che ha coinciso con i dieci anni di presidenza da parte di Luciano Bertinelli. Al di là di un iniziale qui pro quo sulla conduzione della serata – era stato annunciato Pino Insegno e invece è salita sul palco Giorgia Surina -, la serata si è caratterizzata per la consueta autoreferenzialità. Abbiamo già fatto diverse proposte perché questo non accada, oggi ne facciamo un’altra: certificare il voto realizzato dai 150 mila consumatori e le 1.000 profumerie coinvolte. Questo conferirebbe al premio una maggiore autorevolezza e renderebbe più spendibile la notizia della premiazione.
Ma sapete cosa potrebbe aiutare ancora di più? Che le aziende cosmetiche, le maison di profumeria, che fanno parte di Accademia del Profumo e che lo scorso anno ci avevano plaudito per le nostre critiche – mai ufficialmente, è chiaro, solo per vie ufficiose – prendessero realmente in mano la situazione e mettessero la loro testa, da un lato, e il loro peso politico, dall’altro, per cambiare il premio. Non è una priorità? Chiaro, ma forse dovrebbe diventarlo, sempre che il nostro obiettivo sia riportare il canale all’allure di un tempo e non semplicemente fare fatturato con il parallelo.
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