Daniela Sacerdote amministratore delegato di Collistar concorda sostanzialmente con la visione del retail odierno proposta da Carlo Alberto Carnevale Maffè
Sono assolutamente d’accordo e ho più volte ribadito che, mai come oggi, la profumeria si trova di fronte a un momento di cambiamento epocale. È necessario mettersi in discussione, tutti, dall’industria alla distribuzione, per creare e regalare al consumatore un’esperienza d’acquisto nuova, oltre che rinnovata. È necessario stupire il consumatore, da tutti i punti di vista. Noi facciamo il massimo, lavorando sull’innovazione di prodotto, il retail deve fare altrettanto offrendo al consumatore un’esperienza unica, che non può trovare altrove. Non è più solo necessario conquistare nuovi consumatori, ma riconquistare quelli “vecchi”, stimolandoli con offerte creative e con la capacità di regalare il sogno , affinché non abbandonino il canale alla ricerca di nuove esperienze.
All’estero il punto vendita cambia aspetto e veste continuamente, accompagnando il consumatore in un’esperienza d’acquisto che è un viaggio diverso ogni volta che se ne varca la soglia. Bisognerebbe rivalutare la cultura dell’accoglienza, che è sempre stato il nostro punto forte, e pensare agli esempi vincenti del passato, come quelli del caffè ottocentesco in cui ci si ritrovava in un luogo, il caffè, appunto, per condividere idee e culture. Oppure, più semplicemente, farsi ispirare dal modello virtuoso del concept store che offre, oltre al prodotto, creatività, idee e spunti, bellezza. In sintesi, offrendo un concetto di benessere a 360°, che poi è e sarà il concetto chiave di qualsiasi esperienza.
Concordo con quanto detto in merito all’interazione con il cliente finale partendo dall’analisi del dato. Questo tipo di attività ci permette di interagire al meglio con il cliente fornendogli informazioni che generano interesse così da soddisfare le sue esigenze trasformandole in acquisto. Non avendo a disposizione le abitudini di acquisto del singolo cliente, che ci aiuterebbero a soddisfare ancor meglio le esigenze sia in termini di prodotto specifico che in termini di correlazione tra prodotti, è possibile implementare questo tipo di attività analizzando i dati ottenuti dall’esperienza utente sul web piuttosto che intervistandolo direttamente così da profilarlo e inserirlo all’interno di cluster specifici. Questi dati ci permettono di arrivare al cliente, tramite i canali a lui più affini (e-mail, sms, App, social network, ecc.), con una proposizione commerciale mirata, facendo crescere l’interesse dell’iniziativa e generando così cross canalità delle informazioni portando l’utente dall’online verso l’offline.
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