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Enrica Mongiovì, Profumeria Mario Limone di Sorrento

27 anni ldi Sorrento, lavora in profumeria da diverso tempo. La Costiera Amalfitana è frequentata da turisti sia italiani sia stranieri per tutto l’anno e il negozio in cui lavora si trova in una delle zone più turistiche della cittadina campana.

Come è il vostro rapporto con i turisti e con la clientela locale?

In Costiera arrivano turisti tutto l’anno principal-mente russi, americani e tedeschi. I russi, soprattutto que-li con una certa capacità di spesa, hanno molto interesse verso tutto ciò che è ricercato e di nicchia e quindi sono molto sensibili alle fragranze artistiche, sono molto attenti alla scelta del profumo, cercano l’esclusività e acquistano senza badare a spese. Proprio per venire incontro a questa loro esigenza abbiamo deciso di ampliare la nostra offerta di prestigio introducendo ulteriori marchi di profumeria artistica. Anche per quanto riguarda lo skincare tendono a privilegiare marchi di lusso. Ma abbiamo notato che anche i nostri clienti italiani, negli ultimi tempi, tendono a privilegiare questo genere di marchi che vengono visti come più ricercati rispetto a quelli con una distrivuzione più ampia.

Dovrebbero esistere due tipi di profumerie? Quella più commerciale e quella più di nicchia?

Secondo me si e credo che si andrà sempre più verso una so-luzione di questo genere soprattutto nelle grandi città dove l’offerta è più diversificata. In un centro come Sorrento non credo si possa operare una netta divisione anche se come le dicevo nel nostro piccolo ci stiamo sempre più orientando verso un genere di profumeria più di nicchia.

In questi ultimi tre anni l’industria che cosa avrebbe po-tuto fare a sostegno del canale e non ha fatto?La gente entra sempre meno in profumeria e questo non è certamente dovuto a carenze dell’industria ma più che altro è dovuto alla crisi che ha impattato fortemente sulle vendite di articoli voluttuari: non credo che sia colpa dell’industria che non realizza attività che spingono la gente a entrare in profumeria. Anzi le case cosmetiche ci sostengono quando realizziamo qualche iniziativa. Adesso, per esempio, stiamo facendo promozioni sui solari, in precedenza ne abbiamo fatta una sul corpo, offriamo anche il servizio di make up artist organizzando giornate a tema dove facciamo focus sulle labbra, oppure sugli occhi. Come le dicevo la risposta che abbiamo, sia dalla nostra clientela abituale sia da quella di passaggio è buona, anche i turisti volentieri si lasciano coinvolgere in questo genere di iniziative che sono in grado di offrire un valore aggiunto alla vendi-ta di profumeria. Gli stranieri hanno un approccio differente alla profumeria ri-spetto agli italiani, sono abituati a nego-zi a libero servizio, nei loro acquisti sono più autonomi e per loro, superato quel pizzico di diffidenza iniziale, diventa un piacere poi farsi seguire e consigliare da persone più esperte.

Avete anche le classiche settimane con le beauty?

Certo anche se un po’ si sono ridotte come numerica: la crisi si è fatta sentire anche qui e rispetto a qualche anno fa vengono pianificate meno settimane, ma in compenso ne facciamo sempre di più in autogestione.

Hanno ancora senso commercialmente?

Certamente! La clientela, o quantomeno almeno la nostra, cerca comunque il contatto, la coccola in più che l’espe-rienza con la beauty riesce a dare, si sente anche gratificata dal fatto che viene chiamata per l’appuntamento, che si scambiano quattro chiacchere… I clienti sono diventati più esigenti e sempre più spesso manifestano la necessità di testare i prodotti prima di acquistarli anche per verificarne le prestazioni e le beauty e le specialist danno una grande mano in questo senso perché offrono loro questa possibili-tà, rendendoli più propensi all’acquisto del prodotto.

Avete un mailing di clienti che contattate?

Sì abbiamo una file clienti collegato alla nostra tessera fe-deltà che permette di accumulare punti a ogni acquisto. Quando si raggiunge una certa soglia si ha diritto ad uno sconto sugli acquisti e grazie a questa tessera possiamo con-tattare i clienti in modo mirato per proporre loro un invito alle settimane.

Le sembrano cambiati i consumatori?

Intanto entrano sempre meno giovani, se da un lato forse la nostra offerta di nicchia tende a essere considerata adatta a una fascia un po’ più matura di clientela, dall’altra ab-biamo comunque anche brand adatti anche a un pubblico non adulto. Forse è il linguaggio della profumeria che non riesce più a parlare alle nuove generazioni, forse è un pro-blema di contenuti. Comunque anche con l’aiuto di questi brand più accessibili stiamo facendo molte iniziative per movimentare il punto vendita, soprattutto quando la pro-mozione riguarda il make up, ma è comunque un lavoro che richiede pazienza.

Come evolverà la profumeria?

Credo che il cliente andrà sempre più alla ricerca del particolare e dell’esclusività. Non si accontenterà più di acquistare qualcosa che può trovare ovunque, ma pretenderà sempre di più un trattamento personalizzato, un riconoscimento del-la propria unicità e specificità. Oggi tutto ciò che è qualità premia. Lo vediamo anche con il nostro centro estetico dove proponiamo tratta-menti che coniugano estetica, benessere e qualità dei prodotti usati. E lo vediamo anche con la nostra linea di fragranze artistiche. Abbiamo creato due fragranze Assaje che è un omaggio a Caruso di Lucio Dalla e alla Costiera Amalfitana. Questa fragranza ha come ingrediente principe il limone di Sorrento che viene lasciato a macerare in alcool per 90 gg e i sentori del mare. Non volevamo la solita fragranza turistica volevamo crea-re qualcosa che evocasse un’emozione e una sensazione e che lo facesse con qualità. E poi abbiamo Sublimo che evoca l’incontro di Ulisse con le Sirene che avevano dimora proprio in questo tratto di costa e che è invece una creazione più fiorita e sensuale.In questo momento di crisi chi non si evolve, chi non tro-va nuove idee è destinato a rimanere un passo indietro e noi non vogliamo che ciò accada alla nostra profumeria ecco perché insistiamo molto sulla qualità, sul servizio e sulla ricerca.

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