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Enrico Ceccato : servizio e innovazione

L'amministratore delegato di Limoni racconta in che modo industria e distribuzione potrebbero costruire un solido futuro per la profumeria italiana

Enrico Ceccato, amministratore delegato di Limoni, ci parla di come servizio alla clientela e innovazione dell’industria siano i pilastri su cui costruire una nuova profumeria.

Qual è, secondo lei, la chiave attraverso la quale la profumeria può smarcarsi da competitor quali Gdo, drugstore e farmacia?

Il canale selettivo è prestige, quindi è prima di tutto necessario riportare il servizio nelle profumerie, aspetto che negli ultimi anni è stato un po’ abbandonato a favore di politiche promozionali, soprattutto sugli assi della cosmetica e del make up. Queste sono armi che la profumeria deve utilizzare per contrastare competitor che stanno facendo fuoco e fiamme, soprattutto in questi ambiti.

Come pensa possa migliorare la collaborazione con l’industria? Qual è il terreno di confronto nel quale è necessario lavorare di più e meglio?

Credo che l’industria dei grandi marchi di prestigio debba puntare sull’innovazione. Negli ultimi anni molti brand hanno puntato sulla continuità con il passato per quanto riguarda i prodotti e il modo di comunicarli, con l’effetto di aver creato poca innovazione. Chiederei all’industria di ripensare i codici di comunicazione, rendendoli più attuali e moderni e prestando maggiore attenzione ai target di consumatori. Inoltre penso si possa lavorare sull’integrazione tra industria e retailer dal punto di vista dell’applicazione dei progetti di marketing. Possiamo integrarci molto bene concordando con le case grandi politiche di marketing che si trasformano in azioni specifiche nei punti vendita. Ma per fare ciò è necessaria una maggiore cultura di marketing strategico e operativo tra industria e distribuzione. C’è un ultimo aspetto che segnalerei all’industria: maggiore attenzione affinché tutto ciò che viene elaborato e implementato in termini di marketing e di comunicazione non sia svilito da politiche troppo promozionali sui punti vendita. Ho visto una multicanalità un po’ troppo diffusa, oggi.

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