Chiediamo a Antonio Ferreira de Almeida direttore generale di Sephora Italia, cosa ne pensa della situazione attuale della profumeria italiana e quali sono, secondo lui , gli atout vincenti su cui puntare.
Qual è, secondo lei, la chiave attraverso la quale la profumeria può smarcarsi da competitor quali Gdo, drugstore e farmacia? La chiave sono l’accoglienza, i servizi, il rapporto preferenziale con il cliente che, quando entra in un nostro punto vendita deve sentirsi speciale, al centro dell’attenzione. Per questo motivo abbiamo investito tantissimo in formazione, tantissimo nel nostro personale affinché sia realmente specializzato e in grado di dare le informazioni giuste, raccontare le caratteristiche del prodotto e la sua storia. A questo si aggiunge il fatto di avere un’offerta innovativa, prodotti in grado di fare la differenza come le nostre marche esclusive e i prodotti a brand Sephora, che non smettono mai di crescere. Si tratta di referenze che si trovano solo nei nostri punti vendita e che ci rendono unici. Un altro fattore di grande importanza è la shopping experience: quando una persona esce dal lavoro e dallo stress quotidiano, cosa vuole? Andare in un luogo dove si sente bene, dove si diverte e dove comprare diventa un momento di relax. È questa atmosfera che tentiamo di creare nei negozi Sephora: un ambiente accogliente e stimolante. Come pensa possa migliorare la collaborazione con l’industria? Qual è il terreno di confronto nel quale è necessario lavorare di più e meglio? Con un panorama economico particolare come questo è necessario che l’industria inizi a pensare e ad agire in maniera differente focalizzandosi non solo sul sell in ma (sopratutto) sul sell out. Alcuni interlocutori lo hanno già compreso, altri non ancora. La strategie vincenti puntano a incrementare le vendite utilizzando strumenti innovativi come le animazioni, che consentono anche ai brand di entrare in contatto, tramite il retailer, direttamente con il consumatore finale riuscendo a instaurare un rapporto diretto, rafforzando al tempo stesso la propria immagine. Infine l’industria dovrebbe curare di più i rapporti con certi retailer – mi è capitato di vedere prodotti e brand di un certo livello venduti a prezzi molto scontati ledendo così l’immagine stessa del brand e dei prodotti. Sono fermamente convinto che solo con una politica di rispetto e professionalità reciproca si possa migliorare la collaborazione tra industria e distribuzione.
© RIPRODUZIONE RISERVATAIn caso di citazione si prega di citare e linkare beautybiz.it