Unipro ha presentato i Beauty Report 2013 del settore cosmetico in Italia. I dati forniti hanno fatto emergere che il settore mantiene la sua impronta fondamentalmente in crescita, pur dovendo registrare gli effetti di una crisi lunga, che si avvertono specialmente sul mercato interno interno facendo comparire nel 2012 segni “-”, ai quali però si contrappone la buona performance dell’estero. Quindi, mentre il mercato interno diminuisce, l’estero si rivela in netta contro tendenza. Una fotografia aggiornata degli ultimi 12 mesi. che porta a -1,8% per l’andamento dei consumi cosmetici, contrazione che diventa del -4,0% per la profumeria, del -6,0% per l’acconciatura, del -5,0% per i centri estetici, del -3,4% per i super e gli ipermercati, del -1,4% per le farmacie (ma in compenso va subito sottolineato come il confronto con l’andamento nazionale degli indicatori corrispondenti confermi sempre una posizione migliore per il settore: +0,9% la produzione cosmetica contro -3,9% della produzione nazionale di beni non durevoli; +7,0% l’ export contro il +3,7% dell’export nazionale; +22,4% l’andamento del saldo commerciale del settore che si affianca ad un altro +22,2% nel 2011 e ad un +28,2% nel 2009. L’indagine, condotta nella primavera 2013 e messa a confronto con le precedenti (effettuate in analogo periodo nel 2012 e nel 2010), conferma dunque il fenomeno di una discreta anelasticità di fondo del consumo di prodotti cosmetici, anche se la crisi ha lasciato delle conseguenze rispetto all’anno 2011: una quota di consumatori compresa tra il 34,0% e il 40,0% afferma come “la crisi non abbia cambiato sostanzialmente le abitudini di spesa per i prodotti cosmetici”.
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