“Il settore cosmetico italiano conferma la sua natura anelastica rispetto ai trend negativi, attestandosi come eccellenza manifatturiera del made in Italy. La competitività sui mercati esteri si conferma inoltre quale elemento di valore per l’industria cosmetica italiana e opportunità di crescita ormai irrinunciabile per le nostre aziende”. Sono queste le parole con le quali Fabio Rossello, presidente di Cosmetica Italia commenta i risultati della consueta Indagine congiunturale proposta dal Centro Studi di Cosmetica Italia con le indicazioni di chiusura del 2014 e i trend previsti per i primi mesi del 2015. Nel 2014, nonostante un mercato interno ancora assopito, le industrie del settore registrano una variazione positiva della produzione (+1%), per un valore del fatturato globale di 9,37 miliardi di euro. Ancora una volta è la componente estera della domanda a consentire la crescita dei fatturati, con le esportazioni che segnano a fine 2014 una crescita del 5,5%. A fine 2014 il valore globale di mercato tocca i 9,5 miliardi di euro con una lieve contrazione (-1,4%) generata dalla riduzione del valore medio: in pratica si acquistano più o meno le stesse quantità, ma a prezzi più bassi. Lo scostamento tra i vari canali di distribuzione vede la sofferenza dei saloni di acconciatura e di estetica. La profumeria è il canale che maggiormente risente della modificazione repentina di gusti e atteggiamenti dei consumatori: anche nel secondo semestre 2014 il consumo cala del 2,5% con una contrazione media annua del 2,7%. Attesa un’ulteriore contrazione di tre punti percentuali per il primo semestre 2015, con un divario sempre più marcato tra quella che Cosmetica Italia definisce “staticità” delle profumerie tradizionali e “dinamiche di successo” delle catene organizzate e delle piccole realtà distributive. La grande distribuzione si conferma il più importante canale di vendita per il cosmetico con un valore prossimo ai 3,8 miliardi di euro. La razionalizzazione della domanda verso il canale farmacia incide sulla debole crescita dello 0,5% per il secondo semestre 2014 e sulle previsioni per i primi mesi 2015, +1%. L’erboristeria rimane uno tra i più dinamici canali tradizionali, con una crescita media annua del 2,4% e una previsione di +3% per il primo semestre 2015. Questi trend positivi sono dovuti alla crescente attenzione verso il cosmetico di “derivazione naturale”, che il consumatore cerca anche in canali non esclusivamente legati al green. Le vendite dirette registrano previsioni di chiusura annua vicine al 3%, con volumi di vendita prossimi ai 550 milioni di euro.
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