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Limoni sceglie il cloud di aKite

L'azienda sceglie una soluzione software innovativa per il nuovo corso

Enrico Andrini, coo di Limoni SpA, e Wladimiro Bedin, presidente di Bedin Shop Systems Srl, hanno siglato un accordo pluriennale per l’adozione presso tutti i negozi Limoni dei servizi software aKite®. In coincidenza con l’ingresso del Fondo Orlando Italian Management e con il rilancio della società, è stato dato l’avvio ad un progetto che sarà rilevante per le strategie e le politiche di marketing di Limoni. Con oltre 450 punti vendita e circa 4 milioni di fidelity card in circolazione, Limoni ha un vasto potenziale che potrà venire espresso ancora meglio grazie a questa collaborazione. “Lavoravamo da diversi mesi per questo progetto – dichiara Enrico Andrini– ritenuto fondamentale per supportare lo sviluppo e il riallineamento del business, con particolare riguardo ai complessi processi promozionali e di controllo dei risultati in tempo reale. Abbiamo intuito che a tal fine fosse indispensabile individuare una piattaforma IT agile e innovativa, che potesse al tempo stesso garantire massima scalabilità ed elevati livelli di servizio”.

Per l’avviamento delle quasi 1.300 postazioni situate in tutto il territorio, non ci saranno i pesanti costi che le soluzioni software tradizionali comportano, né saranno necessarie infrastrutture hardware per sostenere i grandi volumi di dati e informazioni continuamente scambiate tra la sede e i negozi. Punto altrettanto importante, grazie alla tecnologia Smart Client di aKite (una sorta di App per PC), le postazioni di cassa funzioneranno senza interruzioni anche in mancanza di connessione a Internet.

“Per il mio team di sviluppo – dichiara Davide Bedin, cto di aKite – il progetto Limoni ha rappresentato una grande sfida e un fantastico banco di prova per l’applicazione di tutte le più innovative tecnologie Cloud; fortunatamente, siamo tra gli ISV Microsoft più attrezzati in termini di know-how sui servizi web e ciò ci ha consentito, anche in questo caso, di ottenere importanti confronti direttamente con i responsabili mondiali della piattaforma Windows Azure”.

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