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Lo skincare ai raggi x

La categoria più importante per la profumeria è il trattamento viso, ma quanto rappresenta sul totale del mercato italiano? E quale è il peso degli altri canali? Le rilevazioni Npd, Ims Health e Iri

“Nell’ambito dello skincare, ciascun canale ha delle sue tipicità. Per quanto riguarda la profumeria selettiva l’universo dello skincare è concentrato sul trattamento viso, seguono il corpo e i solari, mentre l’igiene è solo marginale. Al contrario quest’ultimo segmento riveste un peso molto significativo nell’ambito del mass market ovvero negli ipermercati, nei supermercati e nei drugstore, dove categorie come shampoo, balsami, doccia schiuma e deodoranti occupano diversi metri lineari di scaffali e hanno una profondità di assortimento estremamente elevata. Anche in farmacia e parafarmacia più della metà del proprio giro d’affari è sviluppata dai prodotti dedicati all’igiene” spiega Francesca Comis, manager beauty Italy di Npd Group, “mentre un terzo del fatturato è dovuto alla vendita di prodotti per il trattamento viso e poco meno del 20% delle vendite in valore viene fatto dai prodotti per il corpo. Ma visto in ottica di venduto della categoria, il 20% del giro d’affari sviluppato dalla farmacia nei prodotti corpo in realtà rappresenta più della meta del venduto totale degli stessi se consideriamo le vendite di tutti canali monitorati”. Prendendo in analisi il mercato skincare nel 2012 rilevato nei diversi canali distributivi (le analisi sono state realizzate utilizzando i dati di Npd, Ims Health e Iri, società di ricerche che rilevano ciascuno il proprio universo di riferimento. Npd rappresenta il venduto della profumeria selettiva: 3.000 punti vendita; Ims Health l’universo delle farmacie: circa 17.000 e quello delle parafarmacie: 2.600 negozi; Iri invece oltre 9.500 punti vendita della Gdo e circa 2.200 casa toilette), la profumeria sviluppa il 15% del totale giro d’affari, che si attesta a oltre 4 miliardi di euro di trattamento complessivamente venduti in Italia, e solo il 4% del numero di pezzi. Il mass market, grazie anche alla numerosità di punti vendita, è il canale che realizza la metà del giro d’affari complessivo dello skincare a valore e ben l’84% a volume. La farmacia invece realizza il 35,3% del fatturato e il 12% delle unità vendute. La profumeria potrebbe essere considerato quindi il canale “minore” per lo skincare e per il suo l’assortimento prestige e ultra prestige ovviamente più caro: il prezzo medio è infatti pari a circa 19 euro contro i 15 euro della farmacia e parafarmacia e i 3 euro degli ipermercati, supermercati e drugstore. Il divario di prezzo si fa ancora maggiore nel viso, segmento nel quale il prezzo medio in profumeria è pari a quasi 40 euro, contro i 18 della farmacia e i 5 del mass market. È evidente però che il confronto di prezzi medi è poco significativo se non si considera appunto il diverso mix assortimentale, la qualità e le varie leve promozionali utilizzati dai diversi canali. Analizzando nel dettaglio i singoli canali la profumeria selettiva nel 2012 ha realizzato un fatturato di più di 600 milioni di euro, di cui oltre il 60% grazie al trattamento viso, il 12% con i prodotti corpo e il restante 26% dell’igiene, dei capelli e dai solari. In termini di volumi, ha venduto 33 milioni di pezzi, di cui circa la metà è rappresentata dai prodotti igiene, capelli e sole, il 30% dal viso e il restante dal corpo. Il canale farmacia ha registrato un giro d’affari di circa 1,5 miliardi di euro. La metà del fatturato è realizzata dai prodotti igiene, seguita dal viso (33%) e dal corpo (18%). In termini di pezzi venduti stiamo parlando di 104 milioni di unità, di cui il 57% realizzati dalla variegata famiglia dell’igiene. Solo il 16% dei prodotti venduti è corpo e il 27% viso. Nel canale mass market il segmento più importante è quello dei prodotti igiene, capelli e solari, rappresentando più dell’80% delle vendite totali (pari a circa 1,6 miliardi di euro), seguito dai prodotti viso (12%) e corpo (6%). In termini di volumi, il canale mass in generale veicola più di 700 milioni di pezzi all’anno di skincare e il 90% di questi sono prodotti igiene, residuale quindi il peso dei prodotti viso e corpo. Sintetizzando, “il totale mercato skincare nel suo complesso ha registrato una contrazione rispetto al 2011 pari al -1,7% del giro d’affari. Si assiste a una sostanziale stabilità del mass market, ma questi risultati positivi non sono tanto da attribuirsi ai supermercati e ipermercati, quanto piuttosto alle performance dei casa toilette, un canale in espansione grazie anche all’ampliamento delle rete distributiva”, conclude la manager di Npd.

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