Massimo Zonca direttore generale di Ethos Profumerie racconta come la necessità di confronto e collaborazione tra industria e distribuzione possa essere la soluzione per superare il momento di crisi del settore.
Qual è, secondo lei, la chiave attraverso la quale la profumeria può smarcarsi da competitor quali Gdo, drugstore e farmacia?
La profumeria può riqualificarsi agli occhi del consumatore offrendo prodotti sempre più competitivi dal punto di vista dell’innovazione, non della novità, e sempre più vicini a quanto il consumatore si attende, in riferimento al singolo marchio, in termini di costi e performance. È necessaria una maggiore coerenza nella valorizzazione del brand anche in termini di listino o comunque di prezzo di acquisto. Per quanto riguarda un competitor come la farmacia è necessario lavorare molto a livello di servizio e di qualifica del personale; mentre ritengo che Gdo e drugstore non siano nostri concorrenti perché i grandi flussi di traffico su cui questi canali possono contare non sono paragonabili a quelli della profumeria e il loro posizionamento di prezzo non è coerente con il nostro modello.
Come pensa possa migliorare la collaborazione con l’industria? Qual è il terreno di confronto nel quale è necessario lavorare di più e meglio?
La collaborazione può migliorare solo ed esclusivamente con la partnership. Questo vuol dire che è necessario sedersi insieme intorno a un tavolo e cercare di analizzare ogni fattore, ogni elemento del prodotto e del servizio, affinché le aspettative del consumatore finale possano essere soddisfatte nel modo migliore. Questo significa trasparenza, confronto e condivisione delle informazioni in un mercato che è sempre più competitivo, cercando di lavorare insieme anche per quanto riguarda le innovazioni e le novità. L’industria, per esempio, potrebbe valutare insieme al retail quale periodo è il più idoneo per un certo tipo di lanci e quali lanci è meglio fare in un certo modo e quali in altro. Non dico che non spetti all’industria decidere che prodotti lanciare, ma sarebbe bello cominciare a confrontarsi prima del lancio, magari solo con un gruppo ristretto di retailer, un pool, per condividere le informazioni. Sicuramente il retail si sentirebbe più partecipe del progetto e lo spingerebbe diversamente.
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