Che i genovesi siano un popolo di commercianti, lo insegna la storia. Che siano anche degli amanti della profumeria e della cosmesi è evidente dato l’elevato numero di profumerie che si trovano nella città di Genova. È sufficiente percorre le vie principali del centro storico per imbattersi in realtà indipendenti ben radicate sul territorio così come in negozi delle catene più moderne. Basti pensare che Douglas, Limoni e Sephora si concentrano sulla stessa – via XX Settembre – nel raggio di poche centinaia di metri e, poco più in là si trovano anche Charme, Borghesi e Beauty Star. Hanno optato per location leggermente più defilate Caleri, Marionnaud e Sbraccia. Forte la concentrazione anche dei department store – Coin, La Rinascente e Upim – e dei monomarca, da L’Occitane a L’Erbolario, da Yves Rocher a Kiko fino a Glossip Milano (catena di make up controllata da Bottega Verde). Senza dimenticare i riforniti counter brandizzati Clarins, Kiehl’s e Mac all’interno di Coin. Insomma l’arena competitiva è tutt’altro che limitata.
La shopping experience
Se le grandi dimensioni sono appannaggio di poche realtà, le profumerie più piccole puntano su una proposta molto selettiva e sulla grande preparazione del personale addetto alla vendita. 
Abbiamo visitato da un lato grandi profumerie con format in linea con i punti vendita presenti in altri territori italiani – tipicamente le catene nazionali – e un’offerta del tutto omogenea rispetto a questi ultimi e indipendenti con una proposta di brand limitati nel make up – tipicamente quelli con un posizionamento più elevato o una connotazione di trattamento – con una selezione di cosmesi a forte specializzazione o di nicchia nello skincare e con una proposta alcolica sbilanciata sulla profumeria artistica. Spiccano in questo contesto Caleri, che propone brand artistici ricercati e complementari l’uno rispetto all’altro, insieme a saponi, toiletries, accessori e bijoux di pregio. Anche Charme si differenzia, grazie a una selezione di prodotti articolata per regione di provenienza (inglese, provenzale, ecc.) e a una forte preparazione del titolare del negozio. Atmosfera raffinata e buon gusto si respirano anche presso Scia dello Chic. Menzione d’onore per un altro indipendente, Sbraccia, che si distingue per l’ampiezza dell’assortimento, la specializzazione in ambiti specifici (i capelli nel punto vendita di via Cipro) e la preparazione delle addette, tutte molto disponibili non solo al consiglio ma anche all’ascolto, e anche per il parcheggiatore fuori dal negozio che, in una città dove il parcheggio dell’auto è spesso una chimera, è un valore aggiunto non da poco. Le catene nazionali propongono il format presente in altre città italiane e un assortimento in linea con questo, seppur ci siano alcune differenze dettate più che altro dalla metratura del punto vendita. Emblematico Limoni che, avendo a disposizioni pochi metri quadrati li sfrutta nella maniera più razionale possibile, proponendo il meglio del selettivo, oltre a qualche brand esclusivo. 
Anche Douglas appare tarato su un’offerta di fascia alta anche se ampie porzioni del punto vendita, peraltro molto grande e ben tenuto, sono dedicate a offerte promozionali, mentre Sephora è in linea con gli altri punti vendita della catena. Marionnaud appare curato, molto luminoso e con un’area riservata alla prova trucco e all’analisi della pelle, il suo personale preparato e gentile, peccato che gli scaffali siano un po’ sguarniti. Imbattibile l’offerta mass di Beauty Star, ben bilanciata da un alto di gamma nel make up e nel trattamento. Nell’alcolico l’esposizione potrebbe essere decisamente più accurata. Tra i department store, infine, spicca Coin, dal layout curato e ben strutturato, distribuito su un’area ampia ma non dispersiva. Upim ci ha stupito per la ricca offerta nell’ambito dello skincare “green” e per la private label, valorizzata da un merchandising di impatto con discese a parete colorate ed accattivanti.
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