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Non molliamo mai

Antonella Breda, responsabile del punto vendita Gibin Profumerie di Conegliano, è l'essere positivi, sinceri e capaci di ascoltare che decreta il successo del personale della profumeria selettiva
“Quando la gente entra in negozio vuole qualcosa che la stupisca, che non ha visto da nessuna parte, qualcosa di nuovo e ricercato. Una volta c’erano due o tre profumerie, adesso invece c’è più offerta, il cliente ha solo l’imbarazzo della scelta e quello che dobbiamo fare è invogliare la clientela con novità, con attenzioni, non mollando mai e cercando di essere sempre positivi”. È con questo spirito che Antonella Breda parla del suo lavoro nella profumeria Gibin in Galleria corso Vittorio Emanuele a Conegliano, in provincia di Treviso.Da quanti anni lavora nel settore profumeria?Ho iniziato nel 1989 in una profumeria di paese, in seguito ho gestito per nove anni una mia profumeria; per tre anni ho lavorato in una catena del settore, dopodiché ho accettato con molto entusiasmo la proposta che mi fece il signor Gibin di entrare a far parte della sua azienda in qualità di responsabile di questo punto vendita. Sono passati 15 anni da allora e grazie allo spirito giovane e innovativo della proprietà la mia felicità è come il primo giorno.Secondo la sua esperienza quali sono le differenze fondamentali tra il lavoro in una profumeria tradizionale e quello in una catena?In una catena, protagonisti sono i prodotti, i prezzi e le offerte. La commessa è una figura di scarsa importanza, c’è un grande turn over ed è impossibile instaurare un rapporto duraturo con i clienti. La profumeria tradizionale, che noi preferiamo definire selettiva, è esattamente il contrario: al primo posto c’è il personale che viene coinvolto e motivato attraverso una costante formazione interna ed esterna. Il nostro mondo è in continuo cambiamento e noi non dobbiamo mai farci cogliere impreparate. Il cliente è sicuramente parte integrante del nostro patrimonio e del nostro successo e noi cerchiamo di offrirgli non solo la consulenza tecnica, ma anche la sensibilità, il sorriso sincero e la capacità di ascoltare le sue necessità. In questo contesto, ovviamente, non possono mancare i prodotti che devono essere di alta qualità, con un giusto prezzo.Com’è cambiato il suo ruolo negli anni?Il mio ruolo è mutato radicalmente perché è cambiata la tipologia di cliente. Un tempo il consumatore era poco informato e si affidava al personale del negozio; oggi i mezzi di comunicazione, primo fra tutti Internet, riempiono la gente di mille informazioni e questo a volte crea confusione… Ecco che la mia competenza in materia diventa determinante per la giusta scelta del prodotto da parte del cliente: è estremamente importante riuscire a rassicurarlo e a dargli dei consigli “personalizzati”. È così che si crea la fidelizzazione.In che modo vi aggiornate?Se possiamo, compatibilmente con le esigenze del negozio, frequentiamo i corsi delle case cosmetiche, sia quelli base sia gli aggiornamenti. Poi siamo soci del consorzio Ethos Profumerie che ci dà la possibilità di partecipare a corsi dedicati al personale dell’insegna: sono corsi molto interessanti perché trattano argomenti vari, ci sono quelli sulle tecniche di vendita, sul visual merchandising, ma spesso vengono a farci aggiornamenti anche medici e specialisti che spiegano in maniera molto approfondita temi scientifici come la chirurgia estetica, utili al momento dell’interazione con il cliente. In un negozio come il nostro bisogna saper parlare un po’ di tutto, perché anche l’acquisto di una crema si inserisce in un discorso più ampio che comprende abitudini, stile di vita ecc.Che tipologia di clientela avete? Mi conferma che i giovani frequentano poco la profumeria?La proprietà ha saputo scegliere bene i gruppi di lavoro da inserire nei propri punti vendita. Qui ad esempio siamo in 3 persone di fasce di età diverse: le mie colleghe catturano un pubblico giovane, attento alle novità della stagione e alla moda del momento. Io mi rivolgo di più alle signore di ogni età, grazie alla grande esperienza accumulata in molti anni di professione.Tutte le trasmissioni di trucco in Tv, i tutorial su Internet, pensa che abbiano dato una mano al canale?Beh, prima delle trasmissioni tv non avevamo tutta questa richiesta di primer e nemmeno di pennelli! È un fenomeno che riguarda di più il pubblico giovane, ma ben vengano questo tipo di iniziative perché quando una consumatrice entra in negozio e chiede i prodotti visti in televisione domandandoci anche un consiglio ulteriore, noi siamo qua, pronti!Negli ultimi anni le sembra che le vendite siano calate?La nostra è un’azienda storica, ma con uno spirito giovane e innovativo, sempre alla ricerca di nuove sfide e nuovi progetti anche in un momento di recessione come questo. Sicuramente la nostra positività e il nostro continuare a investire sul presente, ma soprattutto sul futuro, fanno sì che il cliente trovi sempre nei punti vendita Gibin quel clima di serenità e spensieratezza che predispone bene all’acquisto, che infonde piacere e regala gratificazione.Quante persone lavorano con lei?Oltre a noi in tre ogni settimana abbiamo una beauty o un visagista, siamo dotate anche di una cabina con cui lavoriamo molto e organizziamo scuole trucco. Inoltre spesso organizziamo eventi speciali per i nostri clienti, anche aperitivi. Sono molto orgogliosa di tutte le nostre attività, perché ho notato che hanno un ottimo ritorno con la clientela. Per questo, nonostante richiedano un grande impegno organizzativo, le realizziamo sempre con piacere. In occasione di questi eventi facciamo conoscere alla clientela prodotti speciali, come le fragranze di nicchia che hanno bisogno di un po’ più di tempo per essere spiegate e apprezzate. Il cliente è interessato e partecipa volentieri a questi incontri, però bisogna avere tempo e disponibilità all’ascolto.Quali sono le settimane che funzionano meglio? Negli ultimi tempi piacciono molto le settimane con scuola trucco, quelle fatte bene, sempre in cabina, con tre gruppi al giorno di 5/6 persone non di più, in modo che si venga a creare un clima di complicità, sono momenti che coinvolgono molte le clienti e che soprattutto le fanno stare bene. Sapesse come le sentiamo ridere: è davvero una gioia per noi! Tra l’altro cerchiamo di fidelizzare le clienti sempre con lo stesso visagista, in modo che si crei un feeling tra negozio, truccatore e cliente, il che favorisce un sereno clima di collaborazione. A volte sono le clienti stesse che si informano: “Quando arriva il truccatore di Dior?”. Il ritorno di queste settimane è ottimo, le clienti sono attente, imparano, sperimentano e quando le invitiamo dicono sempre di sì.
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