Esistono due metodi per valutare se una persona ha la pelle grassa, come ci spiega il Prof. Leonardo Celleno, specialista in Dermatologia e presidente dell’Aideco, Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia: “Il primo consiste nell’osservare la pelle del soggetto: se appare oleosa e lucida si tratta di pelle grassa”, il secondo metodo invece “si basa su un particolare strumento, denominato sebometro, che dà un valore numerico tanto più alto quanto più la pelle è grassa”.
Le cause di questo inestetismo sono molteplici. “È da ricondursi essenzialmente a uno stimolo ormonale” spiega lo specialista, “in quanto alla comparsa della maturità sessuale gli ormoni androgeni fanno sentire i propri effetti, ed è un inestetismo su base genetica, come dimostrato dall’evidenza frequente di questo aspetto comune ai membri di una stessa famiglia. Dopo la pubertà infatti, chi ha questa predisposizione genetica vedrà la sua pelle trasformarsi e diventare grassa. Spesso inoltre questo fenomeno si accompagna alla comparsa dell’acne. Anche lo stress, stimolando la produzione di ormoni surrenalici, può aumentare la secrezione sebacea e di conseguenza l’acne”. Concorda il Prof. Antonino Di Pietro, specialista in Dermatologia e Venereologia e presidente Isplad (International-Italian Society of Plastic-Regenerative and Oncologic Dermatology): “Le persone con la pelle grassa sono predisposte all’acne, patologia della ghiandola sebacea che, se iperstimolata, può infiammarsi, infettarsi e creare il foruncolo”. Contrariamente a quanto si pensa la pelle grassa è anche una pelle delicata, il cui film idrolipidico è alterato, e in quanto tale deve essere detersa e idratata quotidianamente con prodotti specifici e non troppo aggressivi.
Il Prof. Di Pietro sottolinea l’importanza della fase della detersione: “Mentre nel passato si usavano saponi molto aggressivi e sgrassanti a base di zolfo, negli ultimi anni la loro efficacia è stata messa in discussione in quanto questi prodotti eliminano un’eccessiva quantità di sebo dalla pelle. Nei minuti successivi alla detersione lo stato di secchezza artificioso, seppur momentaneo, stimola la produzione di sebo per riparare la situazione cutanea. Si ha quindi come conseguenza l’effetto “rebound”, vale a dire ulteriore formazione di sebo che si va a sommare a una situazione già alterata. Il modo migliore di detergere la pelle è usare prodotti poco aggressivi, che producono poca schiuma”.
L’effetto schiumogeno è tipico di alcune classi di tensioattivi, sostanze composte da molecole che “sciolgono” lo sporco ma che spesso sono aggressive. “Il sapone delicato per eccellenza dovrebbe essere un olio detergente, che sgrassa per affinità. I moderni detergenti, inoltre, contengono sostanze che proteggono la pelle, come i vasoprotettori, che difendono i capillari e il microcircolo spesso compromessi in caso di pelle grassa” aggiunge il presidente Isplad. Interviene sull’argomento il Prof. Celleno, che aggiunge: “La detersione deve essere efficace ma delicata, effettuata possibilmente con un prodotto con pH acido, minore di 6. Dopo questa fase si possono applicare dei prodotti seboassorbenti o anche in grado di contrastare la formazione del sebo. In genere la mattina si utilizzano prodotti opacizzanti per diminuire l’effetto lucido”. “Talvolta però il cosmetico non è sufficiente” continua lo specialista “in caso di seborrea eccessiva e accompagnata da infiammazione della pelle (dermatite seborroica) o fenomeni acneici, è necessario consultare un dermatologo, che potrà stabilire quali trattamenti topici o sistemici siano più adatti. In questo caso, il cosmetico svolgerà un ruolo utile di completamento dell’azione terapeutica”.
Dopo aver effettuato la routine quotidiana di pulizia e idratazione è possibile utilizzare il make up per mascherare le imperfezioni del viso, opacizzare ed esercitare un controllo dell’iperseborrea.
Per le pelli grasse o acneiche non è controindicato l’uso del trucco, purché scelto accuratamente: sono da preferire ciprie e prodotti oil free a emulsioni troppo idratanti e ricche di oli. Spiega il Prof. Celleno: “Il make up può essere utile per completare l’azione assorbente, ma non per questo deve coprire pesantemente la pelle, che comunque deve essere lasciata libera di respirare e produrre le proprie fisiologiche secrezioni”. L’acne, se non adeguatamente curata, lascia segni e cicatrici su viso, schiena e décolleté. La Dermatologia plastica offre soluzioni basate su trattamenti innovativi ed efficaci per cancellare o ridurre questi segni, come ci spiega il Prof. Di Pietro: “Ci sono molti prodotti di autocura domiciliare di provata efficacia, da applicare sotto controllo dermatologico. Nella Dermatologia plastica i trattamenti più usati sono i laser, che danno risultati evidenti nel trattare le cicatrici dell’acne. Sono necessarie una o più sedute, a seconda della profondità delle cicatrici, per notare miglioramenti significativi. Quando l’acne non è molto profonda inoltre, si possono usare peeling chimici, mentre in caso di cicatrici profonde si devono usare sostanze molto aggressive come il tricloracetico o il fenolo il cui utilizzo però comprende rischi elevati”.
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