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Per vocazione e per passione

Per Laura Balocchi la vendeuse è colei che regala alla cliente un sogno, una serie di emozioni che sono trasmesse solo in parte dal prodotto.

Cresciuta in profumeria – del resto i suoi genitori sono i signori Balocchi, titolari delle Profumerie Cap di PesaroLaura Balocchi è una vendeuse per vocazione e passione. Lo dimostra l’entusiasmo che mette ogni giorno nel suo lavoro presso la profumeria di via Belvedere a Pesaro e che traspare dalle sue parole: “Il lavoro della vendeuse consiste nel regalare delle emozioni alle clienti mostrando l’efficacia dei prodotti, facendone testare le profumazioni e le texture, cercando di individuare il cosmetico più adatto alle sue esigenze e la fragranza più vicina alla sua personalità. Per regalare questo sogno è indispensabile la preparazio-ne, le professionalità ma anche l’attenzione ai dettagli nello svolgimento di tutta una serie di attività che vanno dalla pulizia dello scaffale alla realizzazione della vetrina. Tutto deve essere magico per la nostra consumatrice e lo è ancora di più se fatto con passione e dedizione”.

È fondamentale saper consigliare alla cliente il prodotto adatto a lei. Questo suppone o che la conosciate molto bene o che le facciate molte domande….

Nella maggior parte dei casi conosciamo già bene la cliente, che è fidelizzata al nostro punto vendita. Questo non significa, però, che non le poniamo una serie di domande aperte – come facciamo con le consumatrici che entrano per la prima volta nella nostra profumeria – in modo tale da comprendere appieno le sue esigenze e consigliarle il pro-dotto ideale.

Quali pensa siano i punti di forza della profumeria rispetto agli altri canali? Perché ha ancora senso acquistare in questi punti vendita?

La profumeria ha il vantaggio di proporre prodotti glamour e tecnologicamente avanzati, qualitativamente superiori a quanto è venduto negli altri canali. Nei nostri negozi i con-sumatori hanno la possibilità di scegliere tra prodotti moda, prodotti innovativi e lussuosi e possono spaziare tra tantissimi colori….

Il consumatore è ancora sensibile al glamour?

Alla componente glamour lo è sempre. Penso, invece, che oggi sia più attento a tutto ciò che è lusso di quanto non fosse in passato. Rispetto agli scorsi anni, abbiamo visto ridursi i clienti di fascia media. Stiamo assistendo a una netta separazione: da un lato ci sono i consumatori più basso spen-denti e dall’altro quelli premium.

Ha osservato altri cambiamenti nella clientela della profumeria?

I clienti sono sempre più esigenti e più informati. Vogliono spendere i loro soldi nel modo migliore. Di conseguenza ri-chiedono che il personale sia sempre più specializzato.

Quali sono le modalità di formazione più utili ai fini della vendita?

Tutti i corsi che vengono svolti presso le aziende, nei quali vengono spiegate le caratteristiche del prodotto, come ap-plicarlo alla cliente, con quale gestualità e come argomentarlo. Questo regala alla venditrice grande professionalità e le permette di trasmettere alla clientela finale l’amore per l’azienda e il brand che lei, a sua volta, ha percepito a pelle. Penso che la componente emotiva della formazione sia fon-damentale sia per la vendeuse sia per il consumatore che la riceve per tramite dell’addetta alla vendita.

In profumeria entra sempre meno gente, che azione intraprenderebbe per incrementare il traffico?

Nella nostra profumeria cerchiamo di coccolare le nostre clienti assegnando loro punti che vengono calcolati sull’im-porto dello scontrino. Siamo all’avanguardia perché di mese in mese omaggiamo la cliente con prodotti alimentari di eccellenza, come la pasta, la birra artigianale ecc. Cerchiamo sempre di movimentare l’attività sui punti vendita.

Quali sono le animazioni sul punto vendita che più riscuotono successo?

Sicuramente funzionano le animazioni con make up artist e le scuole di autotrucco perché tutto ciò che ha a che fare con il colore funziona bene. Le settimane con le beauty per quanto riguarda lo skincare penso siano valide purché realizzate con una certa frequenza, in modo tale da fidelizza-re la cliente. Se invece fatte con cadenza sporadica hanno meno senso.

Se potesse esprimere un desiderio, che cosa chiederebbe all’industria?

Un maggiore coinvolgimento del consumatore finale con pubblicità e promozioni, in modo tale da attirare più persone in profumeria.

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