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Profumeria in versione light

Determarket si propone di soddisfare tutte le esigenze dei consumatori a proposito di bellezza, benessere e igiene.Con un unico format che comprende una profumeria selettiva, una parafarmacia e una grande superficie dedicata alla detergenza

Un unico format che riunisce al suo interno una profumeria selettiva, una parafarmacia e una grande superficie dedicata alla detergenza della casa e della persona. Una sola insegna che si propone di soddisfare tutte le esigenze del consumatore a proposito di bellezza, benessere e igiene. Si chiama Determarket ed è di proprietà di Dmo, società attiva su scala nazionale con 43 profumerie Beauty Star, 168 punti vendita Cad specializzati nella cura della persona e nell’igiene della casa, 136 negozi L’Isola dei tesori, dedicati agli animali domestici, e appunto 4 Determarket (a Castelfranco Emilia e Sassuolo in provincia di Modena, a Belluno e a S. Zeno di Cassola in provincia di Vicenza). Di recente, peraltro,la società ha acquisito 10 profumerie Bipa dalla tedesca Rewe, di cui sei sono state convertite in Beauty Star e le restanti quattro in Cad. Ma tornando a Determarket, il progetto è iniziato due anni fa in seguito all’acquisizione dell’insegna omonima, e da allora è stato sviluppato con l’obiettivo di “far convivere in un’unica super cie diversi mondi di specializzazione. Il modello cui ci siamo ispirati è quello estero di format che offrono in una sola soluzione prodotti per l’igiene e di alta profumeria, oltre che farmaci. In questi punti vendita è normale che il profumo della maison sia venduto accanto ai detersivi, ma in Italia non è così. Eppure, a giudicare dal numero di presenze dei consumatori all’interno dei nostri quattro negozi l’interesse c’è. E questo ci dà grande soddisfazione” spiega Giovanni Carli, responsabile di catena Cad e Determarket.

Un’insegna per tre mondi

All’interno dei maxi store di igiene e bellezza Determarket convivono tre mondi, ciascuno caratterizzato da un’insegna autonoma: Determarket Profumerie, Best Light Profumeria e Parafarmacia. Gli spazi sono dotati di almeno una cassa dedicata, separati e ben definiti dalla grafica – con codici colori e stili differenti – e dagli elementi di arredo.

La profumeria occupa circa il 10% della superficie complessiva del negozio, la vendita è a libero servizio, eccetto che nell’alcolico dove è necessario chiedere il supporto delle vendeuse (nel punto vendita di Sassuolo che abbiamo visitato sono presenti tre addette), e i prezzi di tutti i prodotti sono esposti così da permettere al cliente di leggere in modo autonomo l’offerta. L’assortimento è focalizzato sul make up giovane con brand come debby, Deborah (che nel punto vendita di Sassuolo dispone di un banco di 2,40 metri lineari dotato di schermo Lcd dove sono trasmessi contenuti direttamente caricati da Deborah con un sistema di radiofrequenza), L’Oréal Paris, Maybelline e Pupa e più professionale con marchi come Mavala e Layla. L’alcolico propone un’ampia offerta di cofanetti regalo e lo skincare si focalizza sui brand di ingresso del selettivo. A questi mondi si unisce poi il tricologico, con prodotti professionali, e il piccolo elettrodomestico con dispositivi per la cura della persona, come phon, piastre, epilatori e rasoi.

Oltre l’area del selettivo il negozio prosegue nella detergenza casa e persona e nella parafarmacia presidiata da farmacisti iscritti all’albo, autorizzati a vendere farmaci da banco e, per effetto delle recenti liberalizzazioni, anche farmaci con obbligo di ricetta medica veterinari e umani di fascia C. Questi addetti offrono anche servizi di autodiagnosi, oltre a supportare i clienti nella scelta di prodotti di parafarmacia. In termini di target di riferimento Determarket è trasversale. “È un format senza età perché lo frequenta sia la ragazza giovane sia la signora che esige una vendita assistita. La frequenza di visita cambia molto da location a location. Nel centro storico è più elevata che fuori città. E lo scontrino varia di conseguenza. Nel caso di negozi in parchi commerciali, con parcheggio a disposizione, gli acquisti prevedono più prodotti per la detergenza della casa, nel centro storico cresce invece la vendita di prodotti di alta profumeria e di parafarmacia”.

Quali sono gli obiettivi di sviluppo?

“Si tratta di un format molto costoso perché si sviluppa su metrature superiori a 1.000 mq – l’ideale è di 1.500 mq – stocca una quantità di merce molto elevata ed è presidiata da numerosi addetti alla vendita, che peraltro necessitano di formazione” conclude Giovanni Carli. “Quest’anno apriremo un altro punto vendita e l’obiettivo è di raddoppiare la rete entro tre anni. Ci crediamo e speriamo che ci credano sempre più aziende del selettivo”. “Hanno già aderito al progetto Arval, Biotherm, Clarins, Collistar e Shiseido, con delle differenze tra un punto vendita e l’altro” spiega Annalisa Celeghin, titolare di Beauty Star. “E lo proporremo ad altri brand ancora perché il cliente si aspetta di trovare marchi selettivi in un negozio come questo, che esce un po’ dai canoni – è vero – ma permette al cliente di sentirsi più a suo agio che in una profumeria tradizionale. Il rapporto con l’industria è in fase di costruzione, lo stiamo sviluppando e siamo confortati dal fatto che alcune aziende ci abbiano già accordato le loro concessioni”.

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