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Scent of a man

Fragranze che fanno parte del nostro vissuto, della nostra memoria e che a distanza di tempo riescono ancora a raccontarci qualcosa. Profumi che hanno segnato la loro epoca e che nonostante il passare degli anni rimangono ancora dei best seller

In cento anni ne ha fatta di strada la profumeria maschile: sono lontani i tempi in cui si poteva scegliere tra non più di una decina di fragranze e un vero gentiluomo lo si poteva riconoscere a occhi chiusi dal profumo discreto dell’acqua di colonia che preannunciava il suo arrivo… È dagli inizi del ‘900 che il profumo smette di essere un’arma di seduzione riservata alle sole donne per diventare un compagno fedele nella vita di ogni uomo, prima come gesto che si associa ai rituali della rasatura poi come accessorio irrinunciabile nell’espressione della personalità di ciascuno.

Ci sono profumi a cui si ritorna sempre, un po’ come dei vecchi amici che si è felici di ritrovare, altri che si scoprono per caso, alcuni suggeriti, altri che è impossibile non conoscere. Profumi che hanno segnato la loro epoca e che nonostante il passare degli anni rimangono pietre miliari, altri che sono diventati punto di rottura tra vecchie e nuove concezioni.

Il profumo maschile nasce come colonia creata nel 1806 da Jean Antoine Farina. Quella fragranza incontrò a tal punto i favori dei gentiluomini d’allora che lo stesso Napoleone si fece realizzare su misura un flacone stretto e lungo dell’Extra Vielle in modo da poterla infilare negli stivali che era solito indossare quando andava a cavallo. In tal modo anche sui campi di battaglia poteva avere sempre con sé il suo profumo preferito.

Circa cento anni dopo il giovane Winston Churchill scoprì in Blenheim Bouquet di Penhaligon’s, un’altra acqua di colonia, la fragranza che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita.

Qualcosa stava cambiando sia nel modo di realizzare i profumi sia nella loro concezione, nuove molecole offrivano territori ancora inesplorati. Dobbiamo attendere fino al 1934 e la nascita di Caron Pour un Homme per vedere affiancate alle acque di colonia tradizionali un vero e proprio profumo da uomo, pensato nell’architettura olfattiva esattamente come quelli da donna, fatto per sedurre, non per “sapere di buono”. Caron pour un Homme fa scalpore perché per la prima volta sono utilizzate tra gli ingredienti la vaniglia e l’ambra fino ad allora di appannaggio esclusivo delle fragranze femminili.

Facciamo un salto di circa vent’anni, siamo all’inizio del boom economico, l’Europa è uscita dalla guerra ed è pervasa da uno spirito positivo, si cercano nuove strade e una sembra essere quella trovata da Jean Paul Guerlain, giovane erede di una dinastia di profumieri che nel 1959 lancia sul mercato Vetiver inaugurando l’uso del vetiver (una graminacea selvatica dalla cui radice si estrae l’olio essenziale) nei profumi maschili: dopo più di 50 anni ancora un best seller. Nel 1966 è la volta di Eau Sauvage, creato da Edmond Roudnitska, uno dei padri della moderna profumeria. In questo profumo di Dior viene utilizzata per la prima volta una molecola chimica scoperta pochi anni prima, l’Hedione, in grado di conferire leggerezza e ariosità alle note di gelsomino. Questo profumo così fiorito per essere un maschile diventa ben presto uno dei preferiti di quella parte del pubblico femminile che non si ritrova nelle opulente fragranze femminili dell’epoca e che comincia a portare i pantaloni fuori e dentro casa. Gli anni ’70 vedono l’affermarsi di due tendenze ambivalenti: da una parte i figli dei fiori e il movimento di contestazione con il suo aroma di Patchouli – nasce infatti nel 1970 uno dei patchouli più famosi, quello di Reminescence – dall’altra l’affermazione di fragranze decisamente virili in una riscoperta dell’accordo fougere così in voga agli inizi del ‘900. Sono anni in cui il mezzo pubblicitario diventa parte fondamentale del successo e il profumo diventa simbolo di un certo modo di essere, di un certo stile di vita. Nascono in questi anni Equipage di Hermés creato dal naso Guy Rober (mancato pochi mesi fa, nel giugno 2012), Paco Rabanne Pour Homme, Eau de Campagne di Sisley e Azzaro pour Homme il cui claim pubblicitario recitava: “ Un profumo per gli uomini a cui piacciono le donne a cui piacciono gli uomini”. Ma c’erano anche altri modi di affermare il proprio essere uomo, lontani dai clichè e dalle solite definizioni di genere. Nel 1971 Yves Saint Laurent crea la sua prima fragranza, Yves Saint Laurent Pour homme, assolutamente classica nell’impostazione ma dirompente nella sua immagine: lo stilista nudo seduto su un cuscino fotografato da Jeanloup Sieff. Per la prima volta uno stilista posava per promuovere un suo profumo. Questo scatto è stato battuto all’asta da Christie’s il 30 giugno 2010 per 34.900 euro. L’edonismo degli anni ’80 trova piena espressione nei profumi sia femminili sia maschili e a farla da padrone sono gli orientali con il loro mix di spezie e balsami esotici, simbolo di lusso e sensualità. Nati entrambi nella seconda metà degli anni ’80, Obsession For Men di Calvin Klein 1986 e Fahrenheit di Dior 1988, sono rimasti per anni in testa alle classifiche dei profumi più venduti. Ma già stavano nascendo altri modi di essere e di pensare. Si affacciano sul mercato un nuovo gruppo di fragranze che sanno di mare, di vita all’aria aperta, grazie all’utilizzo di una nuova materia prima: il calone, nota acquatica-ozonata che inaugurerà quasi dieci anni di predominio di questo genere di fragranze. Capostipite di questo trend è stato Cool Water di Davidoff creato nel 1988, ma la massima espressione di questo genere così prolifico è Acqua di Giò pour Homme di Giorgio Armani nato nel 1996 e che a quindici anni dalla sua creazione è ancora la fragranza più venduta al mondo.

Tornando indietro di due anni, il 1994 vede la nascita della prima fragranza di Dolce & Gabbana, quel Pour Homme che diventerà ambasciatore della sicilianità nel mondo e che proprio quest’anno festeggia la maggiore età con un filmato pubblicitario tutto nuovo. E dopo la moda dell’unisex di cui Ck One è emblema, si ritorna a una maggior definizione dei confini tra maschile e femminile, senza prendersi troppo sul serio, però… Le Male di Jean Paul Gaultier, creato nel 1995 esprime bene l’idea di un uomo ironico, deciso, talmente sicuro di sé da aver imparato a giocare con i luoghi comuni sulla virilità. A un individuo ugualmente carismatico e confidente in se stesso, ma decisamente meno appariscente, si rivolge infine Allure Homme, lanciato da Chanel tre anni più tardi. Insomma non trovare la fragranza destinata a diventare complice insostituibile nella vita di ciascuno è davvero impossibile.

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