Roberto Serafini, direttore generale di L’Oréal Luxe Italia racconta in un’intervista rilasciata a Moda 24, inserto de Il Sole 24 ore, la sua personale ricetta per far ritrovare la competitività perduta alle profumerie dopo un 2012 non proprio roseo sul fronte vendite. “Le profumerie italiane devono reinventarsi giocando su specializzazione e aspirazionalità. E non dovrebbero più chiamarsi così perché non vendono solo profumi. Il loro nome dovrebbe diventare ‘beauty gallery’ o ‘beauty store’. La profumeria ha perso molti consumatori che ritroviamo in altri canali, che trovano una risposta migliore alle loro esigenze e un miglior rapporto qualità prezzo(…) Oggi la Farmacia è passata da luogo secondario per comprare prodotti skin care a destinazione ben fornita e con marchi importanti(…)”. Continua Serafini “Il successo quindi è sapere che dietro una marca esiste un mondo, un servizio e un’attenzione speciale al consumatore che fa la differenza. Il consumatore deve sapere che può entrare in un punto vendita, guardare, provare, divertirsi senza essere obbligato a comprare. Noi facciamo i cosiddetti ‘blind test’, cioè all’insaputa del negoziante, delle profumerie dove i nostri marchi sono presenti. Da queste prove emerge un fattore importantissimo: il consumatore soddisfatto non torna. Per tornare deve essere molto soddisfatto. Serve l’eccellenza. Il mercato della bellezza non è in crisi. Lo sono i negozi che non si specializzano. Questo però è un discorso che vale per un po’ tutti i settori commerciali, non solo per la cosmetica. E per creare la profumeria del futuro vince il concetto di servizio”.
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