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Stefano Biagi “L’anno che vorrei”

Il retail tira le somme di un 2013 difficile e parla dei progetti per il 2014

Stefano Biagi direttore generale di Gruppo Muzio ci parla di una stagione, quella 2013 appena conclusa e di che cosa spera per il 2014.

Si sta chiudendo il 2013, un anno che per la profumeria è stato difficile. In che ambito, secondo lei, il retail avrebbe potuto lavorare meglio?

Il 2013 non è stato un anno positivo. Purtroppo abbiamo registrato una perdita sia in pezzi sia in clienti, ma abbiamo compensato questo decremento con un aumento dello scontrino medio. Questo significa che i consumatori che entrano in profumeria non hanno perso il proprio potere d’acquisto, da un lato, e che il nostro personale sta lavorando bene, dall’altro. Certo, per attrarre nuovi clienti è importante fare leva sulla componente prezzo – lo ha dimostrato il successo che abbiamo riscosso sui solari, che ci reso competitivi e ci ha permesso di sottrarre acquisti a canali concorrenti – tuttavia non è nel nostro Dna. In generale, penso che la profumeria avrebbe potuto lavorare meglio nel momento in cui ha realizzato proposte promozionali, spesso comunicate in modo poco chiaro o comunque tale da creare confusione.

In che modo il rapporto con l’industria avrebbe potuto essere più “profittevole”?

Sembra che l’industria non si sia accorta della crisi: ho visto aumenti di listino per il 2014 del 3-4%. Certo, è un gioco delle parti: le aziende cosmetiche accusano il retail di non rinnovarsi e noi diciamo loro che non hanno reagito alla difficile congiuntura. Il dato di fatto è che continuiamo a perdere clienti e quindi insieme dovremmo pensare come affrontare il problema, invece di parlare di premi e sconti. Ma la crisi potrebbe aiutarci, perché il nostro mercato si sta concentrando sia da parte dell’industria sia della distribuzione. Rimarremo in meno, i più bravi, e quelli che resteranno cresceranno in termini di quote di mercato. Gli interlocutori a quel punto saranno più forti e gli argomenti di dialogo più interessanti.

Quali sono le priorità della vostra insegna per il 2014?

Il nostro obiettivo prioritario è recuperare i clienti con operazioni che abbiano senso. Lavorare sul prezzo non fa parte della nostra natura, ma non posso negare che ci permetta di far tornare in profumeria consumatori che hanno abbandonato il nostro mondo. Vogliamo portare persone in profumeria puntando su strumenti come la carta fedeltà, le newsletter, i social network, in poche parole attraverso il dialogo con i nostri clienti più fedeli.

Quali sono invece le priorità nel rapporto con l’industria?

Il dialogo. Trovare insieme dei modelli che siano vincenti, ma fino a quando le filiali si limitano a tradurre politiche e strategie definite all’estero è difficile poter parlare in modo costruttivo.

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