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Un tocco di eccezionale

È quello che Elie Saab ha offerto alle consumatrici con Le Parfum Eau de Parfum e, da giugno, anche con l’Eau de Toilette. Federica Pria racconta gli ingredienti del successo di queste e di altre fragranze dell’universo Bpi

A distanza di meno di un anno dal lancio del primo profumo dello stilista libanese Elie Saab, arriva in profumeria una nuova declinazione del suo universo haute couture. Si tratta di Elie Saab Le Parfum Eau de Toilette, che si prepara a replicare il successo di vendite del suo predecessore, di cui ci siamo fatti raccontare i segreti da Federica Pria, marketing director di Beauté Prestige International: “Il fascino dell’universo couture dello stilista, la fragranza straordinaria, l’eleganza del flacone, l’impatto della campagna pubblicitaria, le serate dedicate alla formazione delle vendeuse, la visibilità sul ”punto vendita e le operazioni in partnership con il trade. Tutti gli elementi del mix hanno contribuito al successo di Le Parfums Elie Saab. Tanto che anche dopo la fase di lancio, i riscontri del trade e del mercato hanno mantenuto un costante entusiasmo”.

Quale ruolo ha giocato il canale selettivo?

Il ruolo del retail è stato fondamentale: da subito ha collaborato comprendendo la potenzialità del lancio di un nuovo brand, non solo di una fragranza. Elie Saab è lo stilista del sublime e il suo profumo ha l’ambizione di portare un tocco di “eccezionale” nella quotidianità delle donne e questo messaggio è stato accolto dal retail che, con partecipazione, ha saputo cogliere l’opportunità di offrire al target femminile un nuovo sogno, aspirazionale e unico rispetto alla moltitudine di fashion brand presenti oggi in profumeria.

A partire da giugno il brand si arricchirà dell’Eau de Toilette. A chi si indirizza e quali sono le sue peculiarità?

L’Eau de Toilette è una nuova variazione olfattiva che si indirizza alle “sparkling princess”. Se l’Eau de Parfum guarda a una “principessa urbana”, una donna sofisticata e sicura di sé, l’Eau de Toilette si rivolge a una più donna frizzante, naturalmente elegante ma più impertinente. Più morbida e più eterea, la fragranza ha nelle note di testa un bouquet di fiori di mandarino che conferisce una delicata e briosa freschezza. Nel cuore, il fiore d’arancio e la gardenia esaltano con grazia l’accordo chiave di Le Parfum. Nel fondo, vétiver e miele di rosa si fondono per lasciare una scia delicata, per esaltare la donna che lo indosserà di un’aurea di luminosità.

Cosa differenzia la donna Elie Saab Le Parfum Edp ed Edt?

Immaginate la donna Eau de Parfum in un abito haute couture, sicura di sé, altera ed elegante che sinuosa fa volteggiare il suo strascico, protagonista della sera. La donna Eau de Toilette indossa un abito di pret-à-porter. La sua giornata comincia presto, quando la luce del primo mattino saluta il suo risveglio. Il suo abito corto svela le sue gambe con un’inimitabile eleganza e il vaporoso chiffon che l’avvolge risplende nella luce del giorno e sottolinea la sua innocente sensualità.

Come supporterete il lancio sul punto vendita?

Con grandi investimenti, pari a un nuovo lancio. La proposta di nuova variazione olfattiva, infatti, non è solo un’occasione di riparlare del brand ma è l’opportunità di reclutare e sedurre nuove consumatrici. È per questo che merita tutta l’attenzione, il coinvolgimento e la visibilità di un vero e proprio lancio.

Risale, invece, a qualche mese fa il lancio di L’Eau d’Issey pour Homme Sport, reinterpretazione di L’Eau d’Issey Pour Homme del 1994. In che modo L’Eau d’Issey Pour Homme Sport fa tesoro dell’eredità del suo predecessore?

Sicuramente per l’heritage del nome e la forma del packaging. Il resto è stato sapientemente rivisitato in una chiave più sorprendente e dinamica per proporre agli uomini una nuova esperienza.

Nel corso degli ultimi anni Bpi ha lanciato, oltre a Elie Saab, altri profumi best seller. Basti citare For Her di Narciso Rodriguez. Quali sono state in questo caso le leve che ne hanno fatto un “fenomeno” di vendite? For Her è una fragranza ca, che non lascia indifferenti e capace di creare un fenomeno di “dipendenza”.

Il segreto risiede in primis nella sua composizione olfattiva. Le altre leve che determinano un successo sempre crescente rappresentano una sorta di “formula magica” che pertanto non può essere svelata… Posso di certo aggiungere che i recenti investimenti pubblicitari hanno contribuito a incrementarne ulteriormente il successo.

Che ruolo gioca la formazione delle vendeuse delle profumerie nel raggiungimento di risultati positivi?

Bpi crede molto nella formazione delle vendeuse. Il nostro team di formazione è molto attivo nell’organizzazione di corsi base, corsi di aggiornamento e formazioni itineranti sul punto vendita per essere ancora più vicini alle esigenze dei nostri clienti. Cogliere gli aspetti più salienti nel luogo dove si effettuano gli acquisti ci consente di realizzare e proporre nuove tecniche di vendita che sono il vero punto di differenza della nostra formazione.

In generale, in che modo la partnership con il trade supporta l’affermazione di un profumo?

Come nel caso di Elie Saab, le partnership con il trade fanno la differenza. È scontato che l’impiego sinergico di tutti i mezzi massimizzi il risultato ma noi puntiamo a trovare la modalità più efficace ed effi ciente di esprimere i nostri brand a seconda del partner di riferimento. Questo ci consente di sfruttare al massimo gli strumenti che il trade ci mette a disposizione con molta coerenza rispetto ai valori dei nostri brand. Ci piace anche proporre idee nuove e sperimentare nuove attività.

Quali sono a suo giudizio i fattori su cui industria e distribuzione devono fare leva per affrontare la difficile congiuntura economica?

Collaborazione, fiducia e intesa reciproca sono le parole chiave per la relazione tra industria e distribuzione. Un progetto di costruzione nel medio e lungo periodo è spesso difficile da integrare nelle logiche di risultati a breve a cui siamo tutti chiamati a rispondere, ma è fondamentale che caratterizzi la relazione, specialmente in momenti difficili. Bisogna poi “inventare” con un mix di realismo e fantasia delle attività di stimolo agli acquisti per il consumatore che possa distrarlo da acquisti in altri canali o in altre categorie merceologiche…

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