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Venti Beauty Point chiusi per le feste

Il cambio del fornitore di energia elettrica avvenuto in occasione dell’acquisizione da parte di La Gardenia Beauty ha comportato oltre 15 giorni di black out elettrico e quindi l’impossibilità di aprire gli store

“Resto stupefatto e amareggiato di quanto sia accaduto. Non poter aprire 20 negozi durante il periodo natalizio è inaccettabile e sicuramente non aiuta la salvaguardia di posti di lavoro, in un’azienda come Beauty Point che è appena uscita da una situazione di grave crisi. Ho tentato in tutti i modi di parlare con i funzionari Acea senza alcun esito. Ho, quindi, scritto formalmente al rappresentate legale e ai vertici Acea, senza ricevere alcuna risposta. Non credo servano ulteriori commenti”. Così Fabio Pampani, amministratore delegato di LLG – Leading Luxury Group ha commentato quanto accaduto nel periodo natalizio a 20 dei 27 punti vendita Beauty Point che La Gardenia Beauty ha rilevato tramite procedura di concordato preventivo a inizio dicembre. Per questi negozi, che avevano Acea come fornitore di energia elettrica, dopo l’acquisizione, è stato necessario procedere con la risoluzione del contratto. Acea, nonostante avesse ricevuto il decreto del giudice di autorizzazione alla disdetta del contratto, ha interrotto l’utenza dal 17 dicembre senza però consentire a Enel la possibilità del subentro. A partire da questa data e per oltre 15 giorni i punti vendita sono rimasti quindi senza corrente elettrica, situazione che ha determinato la completa cessazione di ogni attività commerciale. I lavoratori, dal 17 al 23 dicembre compreso, sono stati impiegati per attività accessorie, non a contatto con il pubblico ma, dal 24 dicembre, La Gardenia Beauty è stata costretta suo malgrado a lasciare a casa 90 dipendenti con permessi non retribuiti.

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