Cosa pensa del canale selettivo? Come giudica la formazione offerta dalle case cosmetiche e cosa chiederebbe, se potesse esprimere un desiderio, all’industria? Intervista a Domenica Comparelli, responsabile del punto vendita Estasi Profumerie di Viale Dante a Cassino (Fr)
Quali sono i punti di forza della profumeria?
La profumeria non potrà mai essere sostituita, e il perché è da ricercarsi nella qualità della risposta che è sempre più proporzionale alle tecniche, specifiche, dettagliate, esigenti richieste che le nostre vendeuse ricevono giorno per giorno. Solo personale formato è in grado di rispondere a queste nuove esigenze, solo la profumeria può garantire la disponibilità e la scelta delle sempre più nuove e selettive produzioni dedicate al mondo della cosmesi. Capitolo a parte è rappresentato dalle farmacie che, protette dalla favola della croce e del pestello, rassomigliano sempre più a supermarket piuttosto che a luoghi deputati alla formulazione e vendita dei farmaci, infatti tra pani azimi, paste aproteiche, integratori alimentari spiccano sempre più aree dedicate alla cosmesi miracolosa. Purtroppo è poco diffuso il concetto che cosmetici e farmaci non vanno di pari passo, per una pelle affaticata useremo una crema idratante, non una pomata con principio attivo farmacologico. Ricordiamo sempre che i farmaci vanno usati solo in presenza di patologie, non al posto di prodotti la cui ricerca è avanti anni luce rispetto a quanto le case farmaceutiche propongono e impongono alle farmacie.
Quali sono le modalità di formazione più utili?
La conoscenza della materia e l’ascolto del cliente. Niente tecniche di vendita o altre inutili similari definizioni. Alle vendeuse devono essere dati strumenti di vendita, per usarli poi nel migliore dei modi. Armi, munizioni e corsi di tiro, il bersaglio dobbiamo sceglierlo e colpirlo noi.
Se potesse esprimere un desiderio, cosa chiederebbe all’industria?
Eviterei queste continue operazioni “gregge”, dove al lancio di una novità commerciale da parte di un’azienda seguono le imitazioni/riproduzioni di tutte le altre, proponendo poi prodotti che non hanno alle spalle una propria storia; si rischia così di svilire quanto di buono è stato fatto in sede di ricerca da altri. Inoltre vorremmo qualcuno capace di osare oltre i limiti, di uscire fuori dagli schemi, vorremmo un abbronzante per una perfetta tintarella di luna, un profumo fresco che sappia scaldare l’atmosfera, un rossetto con cellule staminali, acido ialuronico, idrogel stabilizzante, grassi idrogenati insaturi, che cambi colore da solo intonandosi alla camicetta, alle scarpe, al mascara, al colore degli occhi. No, in effetti vogliamo solo prodotti validi per affrontare con fierezza e vanto un mercato sempre più esigente.
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