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I consumatori usano il web e i video di You Tube per informarsi sui prodotti di bellezza, ma le aziende non hanno alcun controllo sui contenuti e non ne sfruttano il potenziale: perchè?

Sono quasi 15 miliardi, 700 milioni al mese, le visualizzazioni di video YouTube relative al beauty con un incremento del 133% rispetto al 2010. È quanto rileva una ricerca realizzata dalla piattaforma Pixability relativa al 2014. Nonostante il grande interesse manifestato attraverso il web dai consumatori e soprattutto dalle giovani consumatrici per tutto ciò che riguarda la bellezza, un interesse che si è dimostrato tutt’altro che in diminuzione, le aziende sembrano ancora non sfruttare a pieno questo potenziale. Certamente non è semplice muoversi in un universo complesso e articolato qual è quello di YouTube – e soprattutto non è facile comprendere qual è lo strumento che più fa al proprio caso; quali, tra i generatori di contenuti, sono gli interlocutori più in linea con il proprio brand e prodotti; e qual è il tipo di linguaggio da utilizzare per raggiungere in modo più coerente ed efficace i consumatori – tuttavia il ritorno in termini di engagement è elevato.

“I brand del settore beauty controllano solo il 3% dei 15 miliardi di visualizzazioni relative al beauty e appaiono solo il 2,5% delle volte nelle ricerche su YouTube. Uno spazio enorme tutto da riempire” spiega Paola Marinone, founder e ceo di BuzzMyVideos, network internazionale di video maker su YouTube, con un passato come manager in Google e nella piattaforma YouTube. “Internet ha creato una vera e propria rivoluzione nell’entertainment. Se in passato era consuetudine trascorre parte del proprio tempo libero guardando la televisione, oggi tutti – in modo trasversale per età e sesso – guardano video. Può essere da dispositivo mobile in metropolitana, da computer durante la pausa pranzo o con tablet a casa, ma in ogni caso questo crea delle grandissime opportunità per le aziende che vogliono dialogare con i consumatori in modo innovativo attraverso la tecnologia”. Tanto più che le campagne attraverso YouTube non vanno a sostituire quelle realizzate con gli strumenti tradizionali, bensì le integrano e amplificano. Sono complementari rispetto alla comunicazione classica e sono alla portata tanto delle aziende con budget importanti – che, per esempio, possono coinvolgere più interlocutori utilizzando strumenti differenti – quanto di quelle con risorse più limitate. E inoltre permettono di monitorare facilmente il ritorno dell’investimento. “In funzione dell’obiettivo specifico della singola azienda, il ritorno si valuta con numero di visualizzazioni, numero di condivisione dei video attraverso i social network, numero di commenti, tempo di visualizzazione del video, tutta una serie di informazioni analitiche che sono rilevanti per l’azienda e che cambiano a seconda del progetto” spiega Paola Marinone.

In particolare le aziende possono essere presenti nei video YouTube in modalità molteplici. Oltre al classico tutorial, è possibile optare per il product placement, che permette di dare visibilità a un proprio prodotto o servizio inserendolo a pagamento in un video; oppure per il video haul, che è una rassegna di prodotti multibrand oppure monobrand, che vengono descritti e illustrati nei dettagli con opinioni rispetto ai prodotti. Product review è una recensione con opinioni e a volte anche confronti con prodotti analoghi.

“In questo caso la scelta dello YouTuber è fondamentale perché l’audience sceglie chi seguire e si fida del suo giudizio, condivide la sua passione. Lo YouTuber a sua volta valuta con attenzione che tipo di prodotto recensire, perché ne va della sua autorevolezza. In genere il suo impatto sulla bottom line di vendita del prodotto è evidente” spiega Paola Marinone. Inoltre ci sono anche delle possibilità di branded content, la forma più ampia di collaborazione che è una via di mezzo tra il mondo dell’advertising e una parte creativa, più di story telling. Può essere fatto nel canale dello YouTuber o in quello del canale del brand. “Tendenzialmente nel momento in cui un contenuto è ‘sponsorizzato’ consigliamo sempre allo YouTuber di dichiararlo, in modo che la sua autorevolezza non sia in alcun modo minata” conclude la manager.

Operativo dal marzo 2012, BuzzMyVideos è un network internazionale di videomaker YouTube. Fondato a Londra nel 2011 da Paola Marinone e Bengu Atamer, entrambe ex manager a livello Emea di YouTube/Google, BuzzMyVideos offre ai creatori di contenuti servizi e tecnologie per favorire la crescita dell’audience e la monetizzazione dei contenuti. La sua community – con oltre 5.000 YouTuber di talento, di cui 1.000 italiani – conta oggi quasi 3 miliardi di visualizzazioni e oltre 16 milioni di iscritti ai canali dei content creator partner. Supporta, inoltre, le aziende nella pianificazione adv, nella creazione di campagne innovative di content marketing e nella distribuzione di contenuti su YouTube.

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